Curriculum dell' artista:
Titti Gaeta nasce a Salerno il 12-02-72 ed approda alla fotografia, dopo aver frequentato il Liceo Artistico “Carlo Levi” ad Eboli , cittadina nella quale attualmente risiede.
Dal febbraio 2006, insieme al collega Raffaele Sozio, fonda Photographica snc, società che si occupa di fotografia e di grafica pubblicitaria.
Dal febbraio 2006, insieme al collega Raffaele Sozio, fonda Photographica snc, società che si occupa di fotografia e di grafica pubblicitaria.
Dal 1990, attratta dallo scaturire fluido delle luci e delle ombre dell’obbiettivo fotografico e dopo aver sperimentato varie forme d’arte creativa, l’artista si dedica anima e corpo a quella che molti critici in tempi passati hanno considerato un’arte minore in quanto mero strumento di duplicazione del reale.
La fotografia blocca e contestualmente prolunga all’infinito ed è in questa circostanza che lo scatto artistico intrappola con il suo occhio le irregolarità, le ferite, la matericità di alcuni momenti.
Nel suo escursus creativo, la fotografa Titti Gaeta catalizza il suo punto di vista su particolari cromatici di realtà diroccate o frammenti di paesaggi urbani contemporanei per nulla scontati : nel ciclo di opere “I Simulacri del Tempo” si offrono al nostro sguardo città, quartieri che nella loro desertificazione conservano ancora i segni e le enigmatiche “Presenze” di vite vissute, luoghi dimenticati che ancora sembrano lasciarsi vivere dall’uomo.
Siamo in provincia di Salerno, Romagnano al Monte, piccolo agglomerato urbano ,ormai disabitato , arroccato su un dirupo.
Qui s’intravedono, attraverso i lievi squarci, le fenditure degli edifici ormai fatiscenti, come visioni allucinatorie, i colori, vividi ed irreali delle abitudini e dei gesti quotidiani della popolazione del borgo: suppellettili, tende alle finestre, qualche arnese da cucina, un barattolo di pomodori pelati in una credenza.
Nel ciclo intitolato“Valencia”, invece, la sensibilità dell’artista scruta in modo discreto un’umanità scartata dal sociale e gettata in terra come un cumulo di stracci ma che riesce a rialzarsi e ritrova la sua dignità suonando un violino in riva al mare.
Negli scatti dedicati al “mosso creativo”, con singolari tagli e grazie ad aloni baluginanti, si intuiscono ombre e sagome umane mai perfettamente delineate quasi a volersi celare da occhi indiscreti.
L’utilizzo dell’occhio in dinamica costante cancella e abbaglia le connotazioni di visi ed oggetti, un istinto di evasione dal puro figurativismo che si concretizza in un “Tunnel” autostradale con richiami all’inumanità di insostenibili “Ritmi urbani”.
Il mosso dà all’artista anche la possibilità di tornare ad uno dei suoi primi e mai dimenticati amori, la pittura; la visione di corpi inerti come può essere un “Piatto blu”, si trasfigura interamente, si converte in materiche pennellate.
Le fotografie nelle quali l’artista sottolinea ancor di più il suo particolare interesse al colore e alla luce si evincono nel ciclo “cromie” in cui anche un semplice lampione sembra stagliarsi scuro, privo di luce su una città resa livida da un tramonto impietoso seppur bellissimo ed evocativo.
dott.sa Laura Mustacchio
La poetica fotografica della Gaeta è legata ad uso sapiente delle nuove tecnologie,che possono manipolare qualsiasi immagine e in ciò l’atto artistico, inizialmente dissacratore,finisce col diventare, invece, spunto per ulteriori sensi visivi e orientamenti iconici in grado di riprodurre e produrre nuove realtà e nuove letture artistiche partorite dalla mente creatrice dell’artista.
Altre volte la poetica dell’artista si pone sulla scia delle grandi esperienze artistiche del Novecento e ritrae paesaggi e luoghi che diventano “poetici” una volta fotografati,
cioè affrancati dalla quotidiana banalità della loro esistenza.
Gerardo Pecci (critico d’arte)
La fotografa - artista Titti Gaeta è nata a Salerno nel 1972 e si è formata al Liceo Artistico “ Carlo Levi” di Eboli. Nel 2006 ha fondato insieme a Raffaele Sozio, Photographica Digital Studio, agenzia di fotografia, grafica e pubblicità.
Le sue fotografie hanno sicuramente qualcosa in più di un semplice “scatto”; al di là della finestra catturata dalla macchina fotografica,cogliamo una propensione ad interpretare i luoghi e gli oggetti che vengono fotografati,cogliendone l’ aspetto più intimo e significativo,oggettivo, al di là di un’interpretazione personale che potrebbe stravolgerli ed astrarli dalla loro “verità”.
Gli oggetti fotografati,la sedia,il lampione,la finestra,il piatto,la figura umana,gli elementi architettonici e le architetture sono immerse in un loro mondo,quasi a pensare ed a riflettere di se stessi. Da essi trapela una certa solitudine, quasi una dolente incomunicabilità; ma qualcosa riescono,anche se timidamente,a trasmettere : l’interesse per i contrasti chiaroscurali,sapientemente modulati,per le tessiture delle superfici.
I suoi soggetti sono testimoni e memori delle azioni degli uomini,del tempo trascorso e dei suoi accadimenti,anche di ciò che spesso in un certo mondo della fotografia viene celato.
Il rifiuto dell’apparenza,della “pellicola” che riveste falsamente le cose,caratterizza quest’artista,alla ricerca dei significati dei luoghi,che riesce a far trapelare dalle sue opere ed a comunicare in maniera intuitiva ma non semplice da raggiungere.
Nel 2006 alcuni suoi scatti vengono pubblicati e recensiti sulla rivista d’arte” Frattura Scomposta” a cura di Sergio Curtacci, ricordato tra i 200 migliori illustratori del mondo dalla POD Gallery di New York.
In parte della sua produzione troviamo quasi un tendere verso la pittura,come in “Lampione”, “Piatto Blu” ed in alcune opere delle sue “Cromie”.
Nell’ultima produzione la Gaeta si esprime fotografando personaggi femminili assorti in un loro mondo, ricollegandosi all’opera” Simulacri del Tempo”in cui il volto velato in primo piano impotente assiste al trascorrere degli eventi : soggetti femminili, fotografati su fondo luminoso o scuro, con gli occhi abbassati o coperti da copricapo,costretti in abiti e cliché dettati dal mondo della moda, che toglie loro la vitalità, la libertà di esprimersi in maniera personale, imprigionandoli in un falso mondo di mera apparenza,al di là della quale l’artista,con ostinata coerenza ed intelligenza, cerca sempre di andare.
dott.sa Maria Irene Vairo
La fotografia blocca e contestualmente prolunga all’infinito ed è in questa circostanza che lo scatto artistico intrappola con il suo occhio le irregolarità, le ferite, la matericità di alcuni momenti.
Nel suo escursus creativo, la fotografa Titti Gaeta catalizza il suo punto di vista su particolari cromatici di realtà diroccate o frammenti di paesaggi urbani contemporanei per nulla scontati : nel ciclo di opere “I Simulacri del Tempo” si offrono al nostro sguardo città, quartieri che nella loro desertificazione conservano ancora i segni e le enigmatiche “Presenze” di vite vissute, luoghi dimenticati che ancora sembrano lasciarsi vivere dall’uomo.
Siamo in provincia di Salerno, Romagnano al Monte, piccolo agglomerato urbano ,ormai disabitato , arroccato su un dirupo.
Qui s’intravedono, attraverso i lievi squarci, le fenditure degli edifici ormai fatiscenti, come visioni allucinatorie, i colori, vividi ed irreali delle abitudini e dei gesti quotidiani della popolazione del borgo: suppellettili, tende alle finestre, qualche arnese da cucina, un barattolo di pomodori pelati in una credenza.
Nel ciclo intitolato“Valencia”, invece, la sensibilità dell’artista scruta in modo discreto un’umanità scartata dal sociale e gettata in terra come un cumulo di stracci ma che riesce a rialzarsi e ritrova la sua dignità suonando un violino in riva al mare.
Negli scatti dedicati al “mosso creativo”, con singolari tagli e grazie ad aloni baluginanti, si intuiscono ombre e sagome umane mai perfettamente delineate quasi a volersi celare da occhi indiscreti.
L’utilizzo dell’occhio in dinamica costante cancella e abbaglia le connotazioni di visi ed oggetti, un istinto di evasione dal puro figurativismo che si concretizza in un “Tunnel” autostradale con richiami all’inumanità di insostenibili “Ritmi urbani”.
Il mosso dà all’artista anche la possibilità di tornare ad uno dei suoi primi e mai dimenticati amori, la pittura; la visione di corpi inerti come può essere un “Piatto blu”, si trasfigura interamente, si converte in materiche pennellate.
Le fotografie nelle quali l’artista sottolinea ancor di più il suo particolare interesse al colore e alla luce si evincono nel ciclo “cromie” in cui anche un semplice lampione sembra stagliarsi scuro, privo di luce su una città resa livida da un tramonto impietoso seppur bellissimo ed evocativo.
dott.sa Laura Mustacchio
La poetica fotografica della Gaeta è legata ad uso sapiente delle nuove tecnologie,che possono manipolare qualsiasi immagine e in ciò l’atto artistico, inizialmente dissacratore,finisce col diventare, invece, spunto per ulteriori sensi visivi e orientamenti iconici in grado di riprodurre e produrre nuove realtà e nuove letture artistiche partorite dalla mente creatrice dell’artista.
Altre volte la poetica dell’artista si pone sulla scia delle grandi esperienze artistiche del Novecento e ritrae paesaggi e luoghi che diventano “poetici” una volta fotografati,
cioè affrancati dalla quotidiana banalità della loro esistenza.
Gerardo Pecci (critico d’arte)
La fotografa - artista Titti Gaeta è nata a Salerno nel 1972 e si è formata al Liceo Artistico “ Carlo Levi” di Eboli. Nel 2006 ha fondato insieme a Raffaele Sozio, Photographica Digital Studio, agenzia di fotografia, grafica e pubblicità.
Le sue fotografie hanno sicuramente qualcosa in più di un semplice “scatto”; al di là della finestra catturata dalla macchina fotografica,cogliamo una propensione ad interpretare i luoghi e gli oggetti che vengono fotografati,cogliendone l’ aspetto più intimo e significativo,oggettivo, al di là di un’interpretazione personale che potrebbe stravolgerli ed astrarli dalla loro “verità”.
Gli oggetti fotografati,la sedia,il lampione,la finestra,il piatto,la figura umana,gli elementi architettonici e le architetture sono immerse in un loro mondo,quasi a pensare ed a riflettere di se stessi. Da essi trapela una certa solitudine, quasi una dolente incomunicabilità; ma qualcosa riescono,anche se timidamente,a trasmettere : l’interesse per i contrasti chiaroscurali,sapientemente modulati,per le tessiture delle superfici.
I suoi soggetti sono testimoni e memori delle azioni degli uomini,del tempo trascorso e dei suoi accadimenti,anche di ciò che spesso in un certo mondo della fotografia viene celato.
Il rifiuto dell’apparenza,della “pellicola” che riveste falsamente le cose,caratterizza quest’artista,alla ricerca dei significati dei luoghi,che riesce a far trapelare dalle sue opere ed a comunicare in maniera intuitiva ma non semplice da raggiungere.
Nel 2006 alcuni suoi scatti vengono pubblicati e recensiti sulla rivista d’arte” Frattura Scomposta” a cura di Sergio Curtacci, ricordato tra i 200 migliori illustratori del mondo dalla POD Gallery di New York.
In parte della sua produzione troviamo quasi un tendere verso la pittura,come in “Lampione”, “Piatto Blu” ed in alcune opere delle sue “Cromie”.
Nell’ultima produzione la Gaeta si esprime fotografando personaggi femminili assorti in un loro mondo, ricollegandosi all’opera” Simulacri del Tempo”in cui il volto velato in primo piano impotente assiste al trascorrere degli eventi : soggetti femminili, fotografati su fondo luminoso o scuro, con gli occhi abbassati o coperti da copricapo,costretti in abiti e cliché dettati dal mondo della moda, che toglie loro la vitalità, la libertà di esprimersi in maniera personale, imprigionandoli in un falso mondo di mera apparenza,al di là della quale l’artista,con ostinata coerenza ed intelligenza, cerca sempre di andare.
dott.sa Maria Irene Vairo
Mostre e Concorsi
1985 - Vincitrice del concorso artistico per le scuole "Omaggio a Carlo Levi" - Eboli (sa)
2004 - Eboli (Sa), Complesso Monumentale S.Francesco, Artisti per il Sud "Omaggio a Carlo Levi".
Catalogo con introduzione di Gerardo Pecci (critico d'arte)
2005 – Comune di Eboli (Sa), Assessorato al Turismo.
Vincitrice concorso fotografico con l’opera “Il Palmento”
2005 – Eboli (Sa), fotografa e curatrice grafica per le cartoline di Eboli per conto del mensile “Il Giornale di Eboli”
2005 Settembre – Salerno, Tempio di Pomona, collettiva “L’arte unisce la fantasia dei popoli”, curata da Simona Audano, Associazione Europa Meeting Group.
Catalogo con introduzione di Mario Maiorino
2006 pubblicazione sulla rivista d'arte "Frattura Scomposta".
2006 28 dicembre 7 gennaio- un anno di Borderline- mostra fotografica
Old cafè via Ripa 62 - Eboli
2006 Luglio – Eboli (Sa), manifestazione Da Eburum ad Eboli, collettiva “I Cinque Sensi” con l’associazione Liberart
2006 Eboli - collettiva Liberart - Cappella S. Antangelo.
2006 Agosto – Ischia (Na), Museo Archeologico Pithecusae e Museo Angelo Rizzoli, collettiva “Expressioni” arte giovane. Relatore Giuseppe Maraniello
2006 Settembre – Eboli (Sa), Complesso Monumentale S. Francesco Museo Archeologico nazionale di Eboli e della Media Valle del Sele, “Vento d’Avanguardia” concorso d’arte contemporanea sezione "Ospiti"
2006 Ottobre - Pontedera (Pi), Carrozzeria Rizzieri "Arte Lanterna" 3°Incontro Artisti Contemporanei.
24-25 Marzo 2007 "Fuori Serie" Via Lennie Tristano Sala Caravaggio
Verissage Sabato ore 18:00
Evento Organizzato dalla “Progresart” Patrocinata dal Comune di Aversa
e dell'Assessorato alla Cultura Sport e Spettacolo. Aversa (Caserta)
14-15 Aprile 2007 Mostra d'arte contemporanea.L'Associazione "I Senza Voce" di Aversa (CE), in collaborazione con l'Unicef, all'interno dell'Evento "Tutti uguali e diversi". 1° premio per il reportage realizzato insieme al fotografo Lello Sozio
5-20 maggio 2007 -Galleria Photographica via Italia 31 Battipaglia- Mostra fotografica "Borderline - frammenti di vite al margine - a cura di Titti Gaeta, Lello Sozio, Laura Mustacchio e Stefano Durante. Percorrendo la linea di confine di una realtà al limite, quella del “ghetto” di San Nicola Varco( Eboli), tristemente noto per essere diventato il “rifugio” di centinaia di immigrati nella Piana del Sele, al di là della pura ricerca estetica, la mostra vuole mettere a nudo un “non luogo”, con le sue contraddizioni e i suoi paradossi, così da poterne estrapolare, in maniera visiva, tutte le conseguenze troppo spesso nascoste e taciute. Il progetto Borderline, curato nella fotografia da Titti Gaeta e Lello Sozio e nei testi da Stefano Durante e Laura Mustacchio ha già raggiunto un importante traguardo, conquistando il primo premio alla rassegna - concorso dal tema “Tutti uguali e diversi”, patrocinata dall’Unicef e promossa dall'ass. "i senza voce" svoltasi lo scorso 14 aprile ad Aversa, conquistando la giuria per essersi imposta quale “opera unica, intrisa di fedele ricerca della verità, forte messaggio di denuncia e autentica impronta sociale”
Il progetto borderline è stato realizzato da Titti Gaeta lello Sozio Laura Mustacchio e Stefano Durante.
31 Maggio 3 Giugno 2007 Eboli - Sa - "Percorsi d'Arte" Chiostro del Complesso Monumentale di S. Francesco.
vernissage ore 19.30. collettiva organizzata dall'ass. Liberart e dal Liceo Artistico "C. Levi" patrocinata da: Comune di Eboli, Regione Campania e Provincia di Salerno.
20 Giugno 9 Luglio 2007 Napoli - collettiva "ventiperventi" organizzata dalla galleria "Linea d'Arte - officina creativa" via D.Soriano, 34.
22-28 Marzo 2009 - Battipaglia (sa)
"Cliché" mostra fotografica Dolce Vita cafè | Art Galley |
10 Maggio 2009 Battipaglia - collettiva "Dolce Vita d'Artista on the road"
Giugno 2009- pubblicazione e recensione sulla rivista di settore "EuroArte"
12-17 luglio 2009 - Eboli- club enogastronomico arci "Al Ciauliello""Cliché" mostra fotografica.
8-16 Agosto 2009 Castello Medievale di Agropoli la II edizione di Linea Contemporanea 2009 – Angeli e Demoni - Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea.
3-5 ottobre 2009 - Centro sociale Battipaglia -
"Artisticamente" II edizione. - mostra collettiva di arti visive.
21-27 marzo 2010 - Dolce vita cafè Art Gallery - Battipaglia (sa)
"Con-fusioni etniche" - mostra personale
23 maggio - via Italia Battipaglia (sa)
Dolce Vita d'Artista on the road - mostra collettiva
10 novembre 2009 - 10 agosto 2010 - La Fabbrica dei sapori - Battipaglia (sa)
"Omeini Day" mostra collettiva.
5 settembre 2010 - Albanella (sa)
"BorgArte" mostra collettiva a cura di Officina 31
25-26 settembre 2010 - Pontedera (pisa)
"Esserci senza Esserci" mostra collettiva di arte postale a cura di Enzo Correnti
"Esserci senza Esserci" mostra collettiva di arte postale a cura di Enzo Correnti
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